Raggiungere i crateri sommitali dell’Etna da sempre è stato un sogno e al tempo stesso un’impresa, soprattutto in passato, quando i mezzi di trasporto non erano adeguati e le strade carrozzabili solo un miraggio.
Nell’ambito dell’attività di “Educazione ambientale e conoscenza del territorio”, il Dipartimento di Scienze Naturali sta effettuando delle visite d’istruzione sul versante Sud del nostro vulcano.
Dalla stazione funicolare sita al rifugio Sapienza, gli allievi, a bordo delle cabine della società Funivia dell’Etna sono arrivati alla Montagnola. Da qui il serpentone degli alunni ha scalato Monte Escrivà (2672 s.l.m.) e ammirato i monti Barbagallo, formatisi negli anni 2002-03, mentre i crateri terminali si stagliavano sullo sfondo. Il lungo, impervio e faticoso percorso, attraverso campi di sabbia vulcanica, non ha disatteso le aspettative dei viaggiatori, sia per le memorabili emozioni suscitate che per gli spettacolari panorami che solo a queste quote possono ammirarsi: dal Belvedere della Valle del Bove ai dicchi del Canalone della Montagnola, dalla nitida visione dell’Appennino calabro al golfo di Augusta e all’altopiano ennese.
A fare da cornice finale il passaggio attraverso un esteso Astragaleto di Spinosanto, inframezzato da Senecio dell’Etna, Tanaceto siciliano e Saponaria sicula mentre tutt’intorno era arricchito di cristalli di augite, xenolite e bombe vulcaniche “a crosta di pane”.